Tratto dal convegno su Gramsci svoltosi a Torino 20-21 gennaio 2018 presso il Circolo
Arci La
Poderosa, in
occasione del 97° anniversario della
fondazione del Partito Comunista
d'Italia.
....Nel pensiero di Gramsci assume un'importanza sostanziale l'idea che le classi subalterne non possano elevarsi né uscire dalla subalternità, senza possedere un pensiero proprio, un immaginario sul proprio futuro:
Il dire di no alla situazione attuale, non è sufficiente se non c'è la capacità di immaginarsi un sì. In tutto ciò si presenta il problema della costruzione di un immaginario auspicabile da parte della sinistra, dei comunisti e delle classi subalterne.
Oggi tutto l'immaginario di cosa sia buono è colonizzato dalle imprese che egemonizzando la comunicazione, ci inducono a sognare il mondo come vogliono loro, un mondo di grande competizione, di velocità, di consumismo selvaggio.
Noi dobbiamo costruire una narrazione che si basi sul principio che siamo qualcuno se siamo in grado di stabilire rapporti di cooperazione con i nostri simili, basati sulla solidarietà, di un mondo che neghi l'ineluttabilità del consumo frenetico e della concorrenza, perché questa è la schifezza capitalistica che ci sta portando alla barbarie e al razzismo. Su questo assistiamo ad una battaglia ideologica.
Gramsci ci ha trasmesso l'idea che non esiste politica della trasformazione senza una cultura che sia in grado di immaginare un oggi diverso...".
Trascrizione a cura di Silvia Falco
SICILIA, PIAZZA ARMERINA - From venerdì 16 febbraio 2018,
....Nel pensiero di Gramsci assume un'importanza sostanziale l'idea che le classi subalterne non possano elevarsi né uscire dalla subalternità, senza possedere un pensiero proprio, un immaginario sul proprio futuro:
Il dire di no alla situazione attuale, non è sufficiente se non c'è la capacità di immaginarsi un sì. In tutto ciò si presenta il problema della costruzione di un immaginario auspicabile da parte della sinistra, dei comunisti e delle classi subalterne.
Oggi tutto l'immaginario di cosa sia buono è colonizzato dalle imprese che egemonizzando la comunicazione, ci inducono a sognare il mondo come vogliono loro, un mondo di grande competizione, di velocità, di consumismo selvaggio.
Noi dobbiamo costruire una narrazione che si basi sul principio che siamo qualcuno se siamo in grado di stabilire rapporti di cooperazione con i nostri simili, basati sulla solidarietà, di un mondo che neghi l'ineluttabilità del consumo frenetico e della concorrenza, perché questa è la schifezza capitalistica che ci sta portando alla barbarie e al razzismo. Su questo assistiamo ad una battaglia ideologica.
Gramsci ci ha trasmesso l'idea che non esiste politica della trasformazione senza una cultura che sia in grado di immaginare un oggi diverso...".
Trascrizione a cura di Silvia Falco
Antonio Gramsci, pensatore e rivoluzionario
SICILIA, PIAZZA ARMERINA - From venerdì 16 febbraio 2018,
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